Il lascito testamentario in favore di un’organizzazione non profit è solitamente definito lascito solidale.
Per eseguirlo è necessario un testamento in cui, nel rispetto delle quote attribuite agli eredi legittimi, il testatore definisce quali e quanti beni intende destinare alle organizzazioni non profit prescelte.
Vi sono tre forme ordinarie di testamento:
Testamento pubblico, Testamento olografo, Testamento segreto.
- Testamento pubblico, ovvero redatto con un atto pubblico da un notaio in presenza di due testimoni che devono avere delle caratteristiche precise. Ad esempio non possono essere parenti o affini del Notaio o del testatore in linea retta in qualunque grado, e in linea collaterale fino al terzo grado; non possono essere coniuge del Notaio o del testatore; devono essere maggiorenni e non essere in nessun modo interessati all’atto.
- Testamento olografo, ovvero redatto dal donatore stesso su carta, scritto interamente a mano, datato (con indicazione di giorno, mese ed anno) e firmato.
- Testamento segreto, che può essere scritto dal testatore o da terzi. Nel primo caso deve essere da lui sottoscritto alla fine delle disposizioni. Nel caso in cui il testamento sia scritto in tutto o in parte da altri, o se è scritto in tutto o in parte con mezzi meccanici, deve portare la sottoscrizione del testatore in ciascun mezzo foglio, unito o separato. Il testamento dovrà poi essere consegnato personalmente ad un notaio, alla presenza di due testimoni in un involucro sigillato con una impronta. Questa terza forma di testamento attualmente è poco usata.
Caratteristiche di un Testamento Solidale
La legge italiana tutela i familiari più stretti, riservando a questi una parte del patrimonio, detta quota legittima, a prescindere dalla volontà del testatore. Sono destinatari di questa quota: il coniuge, i discendenti in linea diretta (es. figli o loro discendenti) e ascendenti (es. genitori in assenza di figli). Esiste poi una quota disponibile, che il testatore potrà destinare seconda la sua volontà. Questa è la parte che il donatore può donare a uno o più enti non profit.
All’interno del testamento, il testatore può decidere se il lascito assuma la forma di eredità o legato, e si possono nominare uno o più eredi. L’erede entra in possesso anche delle passività, per questo il passaggio non è automatico. Si eredita tutto il patrimonio, per questo chi riceve può accettare, rifiutare o accettare con beneficio di inventario. In alternativa il lascito può concretizzarsi in legato, che è invece un bene o un diritto. Il legato non è subordinato all’accettazione perchè non include le passività.
Fare testamento solidale significa lasciare i propri beni, o anche solo una parte, a uno o più enti benefici. Non è necessario lasciare ingenti patrimoni, perché per sostenere il lavoro quotidiano di enti impegnati nelle più importanti cause umanitarie e scientifiche, anche un piccolo contributo può fare la differenza. Si può decidere di lasciare:
- una somma di denaro, azioni, titoli d’investimento, il trattamento di fine rapporto;
- un bene mobile, come un’opera d’arte, un gioiello o anche un arredo;
- un bene mobile iscritto ai pubblici registri come un’automobile o una barca;
- un bene immobile, come un appartamento;
- una polizza vita indicando l’ente/gli enti che hai scelto come beneficiario/i.
Affinchè il lascito sia valido, è necessario indicare chiaramente l’organizzazione beneficiaria nel testamento, includendo indicazioni anagrafiche, come il codice fiscale.
Fare testamento vuol dire avere la certezza che sia rispettata la volontà del donatore.
È un atto di tutela e responsabilità verso i familiari perché permette di disporre, secondo legge, dei tuoi beni o di parte di essi in maniera chiara e inequivocabile.
Le disposizioni testamentarie a favore di NADIA Onlus sono esenti da qualunque imposta.
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